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Aumento prezzi materie plastiche 2021: polimeri a livelli record

La tendenza all’aumento dei prezzi delle materie plastiche, iniziata nel quarto trimestre 2020, continua con decisione anche nei primi mesi del 2021 di pari passo con la crescente mancanza di materiale.

Perché aumentano i prezzi delle materie plastiche?

Il punto principale è la mancanza di materiale che fa lievitare i prezzi e allunga i tempi di consegna.

Ma perché mancano le materie plastiche?

Qui il discorso è più complesso. Ci sono vari motivi concatenati fra loro che determinano l’andamento del mercato dei polimeri.

Ogni polimero poi ha una sua ragione specifica, ma in generale si tratta di questo:

  • Nel mondo ormai ci sono solo pochi e grandi produttori di polimeri che governano il mercato.
  • Con la crisi generata dal Covid alcuni impianti sono stati fermati o hanno diminuito la produzione di materia prima.
  • Recentemente alcuni grandi player in Europa e in USA hanno dichiarato il fermo impianti per cause di forza maggiore – Al 19 febbraio sono stati contati 27 casi di fermo impianti solo in Europa. (Rapporto “Polymers for Europe Alliance”).
  • Alcuni players americani hanno diminuito la produzione a causa di condizioni meteo avverse.
  • Dopo il Covid i Paesi Asiatici sono in ripresa e utilizzano molte materie plastiche che quindi non arrivano più in Europa.
  • Assistiamo ad una ripresa generalizzata nel settore delle costruzioni, incentivata dai governi per aumentare il risparmio energetico nell’edilizia.
  • Ci sono stati forti aumenti nei noli dei trasporti marittimi dalla Cina all’Europa e ritardi nelle consegne.
  • L’aumento dei costi dei trasporti dalla Cina all’Europa riporta qualche produzione in Europa che aumenta la richiesta di materiale plastico.
  • Aumento degli ordinativi da parte dei trasformatori che temono di restare senza la materia prima o di subire altri ulteriori aumenti.

Una sorta di “Tempesta perfetta” un mix di condizioni anche fra loro distanti ma che si influenzano a vicenda.

Questa situazione è iniziata nell’ottobre del 2020 ed è peggiorata di settimana in settimana. Unionplast ha calcolato che a gennaio 2021 il costo delle materie plastiche era aumentato più del 30%.

Si è creato quindi una sorta di collo di bottiglia dove tutti stiamo rincorrendo il poco materiale disponibile e pertanto il prezzo schizza al rialzo e le forniture subiscono lunghi ritardi.

Questa situazione è abbastanza generalizzata ma l’Europa e in particolare l’Italia è in difficoltà perché dipende da grandi player stranieri con i quali non può avere una grande forza contrattuale.

Una situazione similare si era avuta anche nel 2015 quando alcuni player europei erano ricorsi a numerose chiamate di forza maggiore provocando uno storage di materie plastiche in Europa. La situazione era poi lentamente rientrata anche con l’intervento della Federazione europea dei trasformatori di materie plastiche.

A quel tempo EuPC (Associazione di categoria dei trasformatori di materia plastiche) aveva fondato la Polymers for Europe Alliance che anche oggi ha il compito di monitorare e tutelare i trasformatori di materie plastiche vigilando affinché non si verifichi un nuovo storage.

Siamo tutti in attesa di capire in che tempi la situazione tornerà a normalizzarsi, ma al momento si prevedono tempi lunghi.

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